Stampa

Spazzolini da denti, Filo interdentale

Gli strumenti per la Igiene Orale Meccanica Domiciliare
 
Tratteremo  i seguenti argomenti:
1) Spazzolino da denti classico (manuale) ed altri tipi
2) Spazzolino monociuffo
3)  Strumenti specifici per la pulizia della lingua
4) Filo interdentale
5) Scovolini
6) Idropulsori

1) Lo spazzolino da denti classico e altri tipi: lo spazzolino ortodontico, lo spazzolino sulculare.

Lo spazzolino da denti standard, di materiale plastico, è costituito da un manico, un collo e una testa, che alloggia in genere 4 file di 10 ciuffi di setole (in genere la due file centrali sono più alte delle due laterali (disposizione a dorso d'asino), di modo che nella inclinazione a 45°, la fila più lunga centrale, possa insinuarsi sotto gengiva e la esterna più corta appoggiarsi sulla superficie dentale . Le setole devono essere di materiale sintetico, e di durezza media ( Le setole non devono  essere dure per non danneggiare i denti e le gengive, ne' morbide  perché non sufficientemente efficaci nella rimozione della Placca batterica.

Fondamentale, più che il dentifricio , è l'uso dello spazzolino, il tempo dedicato e la tecnica di spazzolamento adottata (vedi FAQ ).

 

Ma se sono fuori casa, in ufficio o in treno, non posso certo spazzolare i denti!

Non ci sono scuse! Esistono dei meravigliosi spazzolini da viaggio, per cui il fatto di essere sul posto di lavoro all'ora di colazione non è una scusante per non lavarsi i denti!

Lo spazzolino normale, ha una sua custodia in plastica rigida per potere essere ben trasportato! Ma è troppo lungo e ingombrante?

Un ottimo rimedio è lo spazzolino smontabile, nel quale il cappuccio oltre che da protezione funziona da impugnatura! Nella confezione spesso troviamo allegato un mini tubetto di dentifricio.
Per quanto riguarda il filo interdentale poi lo spazio di ingombro è veramente irrisorio!
"Ma nel corso del trattamento ortodontico, con tutti quei ferretti attaccati ai denti, mio figlio se li carierà tutti!"

 Esistono dei meravigliosi appositi spazzolini "ortodontici","sulculare ", "monociuffo" con i quali si possono perfettamente pulire i denti, senza che si verifichi nessuna carie!

Gli spazzolini per la igiene orale in Ortodonzia "ortodontico" con 4 file di ciuffi, "sulculare" con due file di ciuffi, "monociuffo" con un 7 ciuffi tutti collocati in cima alla testa.

Lo spazzolino ortodontico (blu) ha la disposizione delle file delle setole opposta a quella dello spazzolino normale (verde a sinistra), infatti le due file interne sono più corte e non più alte.

Il motivo risiede nel fatto che in ortodonzia, non si pratica la tecnica a 45° + rotazione, ma il movimento orizzontale. Le due file centrali accorciate permetteranno quindi di detergere gli attacchi, mentre le due file esterne detergeranno la superficie del dente .

Esiste lo spazzolino sulculare, rosso con due file di setole e lo spazzolino monociuffo giallo, con i 7 ciuffi raggruppati in testa.

 
2) Lo spazzolino monociuffo.

E' come uno spazzolino  che invece di una fila di ciuffi di setole ha i 7 ciuffi raggruppati intesta (come un singolo grande ciuffo), per lavorare in sedi limitate come: a) la parte più posteriore della bocca b) per detergere spazi interdentali  ampi.

 

3) Strumenti per la detersione della lingua.

La superficie superiore, villosa, della lingua  presenta una miriade di anfratti nei quali si accumulano cellule epiteliali esfoliate e batteri che possono essere  concausa  di alito pesante
Come si pratica la detersione della lingua:

Con spazzolino da denti normale. Estroflettendo la lingua, detergerla nella parte superiore con movimento da dietro in avanti.

 

4)Il filo interdentale

Di importanza fondamentale per la pulizia dei punti di contatto tra i denti e delle sottostanti superfici interdentali

Ne esistono di cerati e di non cerati, lisci e a spugnetta(l' igienista dello studio professionale ve ne spiegherà i vantaggi e le indicazioni). In base alle statistiche, non è troppo amato dai pazienti.

Tecnica: dopo avere preso una confezione di filo, tagliarne 40 cm circa, annodandone 15 cm attorno al dito medio di una mano, gli altri 15 cm attorno al medio della mano opposta e manovrando circa 3 cm di filo con indice e pollice delle due mani.
Usando questa specie di forcella, appoggiare il filo sul punto di contatto tra due denti.
Forzare il contatto interdentale con molta delicatezza, con movimento dentro/fuori, passarlo e subito dopo, arcuando il filo ad U verso uno dei denti dello spazio trattato, scendere delicatamente lungo la superficie fermandosi appena sottogengiva.
A questo punto risalire verso la superficie masticante, cioè ripassare la superficie e poi il punto di contatto e avremo pulito una delle due superfici approssimali di uno spazio interdentale.
Tornare poi nello stesso spazio, e pulire la superficie opposta.

Attenzione, perché la manovra di passaggio del punto di contatto fra due denti, esercitata con troppa energia, oppure non arcuando il filo contro il dente, determinerà il taglio della papilla dentale con conseguente sanguinamento. 

Come pulire l gli spazi interdentali quando i denti sono uniti , come in caso di protesi fisse?

Si possono utilizzare dei fili particolari con capo rigido  oppure gli scovolini.

 

5) Lo scovolino.

Per pulire spazi interdentali  ampi sotto le saldature dei ponti , esistono gli scovolini .
Sono di vario calibro in funzione dell'ampiezza dello spazio interdentale da detergere.

 

Idropulsori

Sono apparecchi che mediante un apposito manipolo convogliano un getto di acqua a pressione negli spazi interdentali (come la siringa acqua /aria del dentista), ottenendo una detersione dello spazio interdentale( certo non paragonabile a quella ottenibile con il filo interdentale). L'acqua dei contenitori potrà essere addizionata con un cucchiaio di collutorio, per potere in tal modo convogliare la sostanza chimica desiderata (clorexidina in genere) negli spazi interdentali dove più è richiesta la azione disinfettante. 

Il getto di acqua ad alta pressione rimuove gran parte dei residui alimentari, ma scarsamente la placca.

Stampa

La pulizia dei denti nello studio odontoiatrico, ovvero la Igiene Orale Meccanica Professionale

Altri termini usati in Odontoiatria:
"seduta di Richiamo per la pulizia dei denti", "detartrasi" , "ablazione del tartaro", "scaling", altri termini:"levigatura delle superfici radicolari", "root planning".

In pratica distinguiamo:
A) sedute periodiche di mantenimento , nei pazienti senza malattia parodontale, oppure senza malattia parodontale attiva = Prevenzione,
B) Scaling e Root planing (detartrasi e levigatura della superficie radicolare delle tasche), ovvero "Terapia causale"o"Terapia preliminare" nei pazienti con malattia parodontale attiva con fini di stabilizzazione e possibilmente di regressione delle tasche parodontali.
Di che si tratta?

Per Igiene Orale Meccanica Professionale  si intende la periodica, detersione delle superfici dentarie, nonché delle protesi fisse e removibili e delle apparecchiature di ortodonzia fissa, da parte dell'igienista dello studio, per la rimozione della Placca batterica e del Tartaro Viene effettuata sopra il margine gengivale e pochi millimetri al di sotto, mediante l'utilizzo di  ablatori  ad ultrasuoni scalers e curettes.
 
Fondamentalmente esistono due tipi di pazienti:
- Paziente senza tasche parodontali. 
- Paziente con tasche parodontali ..

Se non presenta tasche parodontali:
viene inserito in un programma di Igiene Orale Meccanica Professionale, con cadenza semestrale, per confermare l' assenza di tasche parodontali.

Se presenta tasche parodontali:
viene programmata  la terapia causale, non chirurgica, e  viene effettuato il sondaggio di tutti i denti per verificare la presenza e profondita' delle tasche parodontali, con compilazione di una  scheda parodontale. 

 

Come viene effettuato il sondaggio?.
Con la Sonda parodontale, fondamentale strumento che inserito con delicatezza fra la gengiva e il dente, indica la profondità alla quale possiamo trovare il tessuto osseo di sostegno ovvero la profondità della tasca parodontale (se presente).  La sonda scende di 2-3 millimetri nelle persone sane (significa che l'osso è integro). Se la sonda scende di 4-6 millimetri, significa che si sono persi 2 o più millimetri di osso. 

La seduta periodica di IOMP serve solo alla pulizia dei denti?
Il fatto che a cadenza predeterminata il paziente venga controllato serve perché alla pulizia dei denti e delle loro radici (essenzialmente), si associano:
1) Valutazione della abilità tecnica del paziente nella effettuazione a casa delle normali procedure di IOMD,
2) Controllo della profondità delle tasche parodontali, se ce ne sono,
3) Controllo della insorgenza di nuove carie, e dello stato di salute delle eventuali protesi fisse, impianti.

Per questo l 'igiene orale deve essere eseguita in ambiente professionale avendo una valenza di valutazione della salute del cavo orale "in toto" .  


Strumenti comunemente impiegati nella seduta di IOMP:

1) Scalers e Curettes . Sono strumenti manuali di molteplici forme per adattarsi a lavorare per rimuovere Placca Batterica e il Tartaro nelle sedi più diverse.

2)Inserti vibranti ad ultrasuoni. Sono strumenti meccanici che mediante vibrazioni  eliminano il tartaro attaccato tenacemente ai denti. Sono efficaci nelle tasche profonde dove, essendo più sottili risultano meno dannosi sul tessuto gengivale rispetto alla curette, nella rimozione del tartaro, e nel corso delle sedute iniziali in pazienti che presentano depositi di tartaro extragengivale abbondanti.

 

Le sedute di igiene orale si concludono con:

1) lucidatura dei denti e delle zone radicolari aggredibili con le coppette o i gommini per lucidare, oppure con  l'Air Flow ( apparecchio a getto di bicarbonato).

Lo scopo della seduta di igiene orale professionale è:

1) la riduzione della infiammazione gengivale

2) la cessazione del sanguinamento (spazzolando i denti, sondando) .

 

Perché dopo le sedute di Igiene Orale Meccanica Professionale, i denti risultano spesso più sensibili?

La polpa dentaria sita all'interno del dente , risulta sottoesposta ai normali stimoli termici, a causa del tartaro che ricopre le corone dentarie. La rimozione del tartaro determina inizialmente una brusca riesposizione alle normali temperature, che il nervo considera esagerate, perché disabituato. Col tempo, e nei casi più accentuati, mediante l'ausilio di colluttori o gel desensibilizzanti , la sensibilità si normalizzerà.


Perché dopo le sedute di Igiene Orale Meccanica Professionale, le gengive sono dolenti?
Occorre premettere che:
la mano varia da operatore a operatore,
le problematiche variano per gravità da paziente a paziente,
la presenza o meno di tasche determina la necessità di interventi più o meno approfonditi (sottogengivali),
la soglia del dolore è diversa variando da paziente a paziente,
un lavoro ben eseguito deve prescindere dal dolore eventualmente arrecato.
Nei pazienti particolarmente sensibili si può effettuare l'anestesia.


E' vero che occorre una copertura antibiotica in occasione della seduta di detartrasi?
Assolutamente no per i pazienti sani, assolutamente si per i pazienti cardiopatici con problematiche valvolari.
Infatti nei pazienti affetti da patologie infettive in atto, o patologie cardiache (protesi valvolari o valvulopatie), qualsiasi manovra tendente alla disseminazione di batteri nel circolo sanguigno, come la seduta di detartrasi, va effettuata sotto copertura antibiotica. L'inevitabile batteriemia ( immissione cioè in circolo di batteri) conseguente alla strumentazione delle superfici dentali , e radicolari nel corso del la seduta di  detartrasi verrà in tal modo controllata . 

 

Ma perché dopo l'effettuazione della seduta di Richiamo di IOMP, in certi pazienti, le gengive si ritirano e i denti sembrano più lunghi?
Nei pazienti affetti da gengivite, le papille edematose e la gengiva marginale che avevano ricoperto la corona del dente leggermente, (riducendo l'apparente lunghezza del dente), guarendo con ritorno al normale volume, fanno sembrare i denti un po' più lunghi,ma è un semplice ritorno alla lunghezza precedente.
Nella parodontite profonda invece,  cioè quando l'osso è andato distrutto, sia dopo il semplice Trattamento causale che dopo un trattamento chirurgico, la recessione gengivale  può creare ampissimi spazi interdentali e scomparsa della papilla gengivale.
Questo problema estetico è assolutamente inevitabile, pena la permanenza della malattia.
Il problema comunque può essere risolto qualora il paziente necessiti di protesizzare i denti anteriori, mediante una precisissima operazione di allargamento delle corone protesiche .

 

In conclusione.

Dalla mancata effettuazione della IOMP, nel paziente senza malattia parodontale, deriverà solo la sensazione visiva inestetica di bocca sporca e la sgradevole pesantezza dell'alito.  

Bocca evidentemente sporca (gengiva marginale arrossata, papille gonfie, si vedono abbondanti depositi di tartaro, notevole sanguinamento al sondaggio).
Foto 12. L'applicazione di un rivelatore di placca.

Stampa

Dentifrici e Collutori ovvero: Igiene Orale Chimica (IOC)

Igiene Orale Chimica (IOC): Domiciliare e Ambulatoriale

Prima di introdurre la Igiene Orale Chimica (IOC), come azione antiplacca, parliamo di una forma particolare di Igiene Orale Domiciliare Chimica e cioè il Controllo della dieta.

Nella nostra dieta importanza vitale è costituita dall'apporto di zuccheri ovvero di carboidrati.
I carboidrati semplici come il saccarosio (due molecole di glucosio) costituente dello zucchero di canna / barbabietola , hanno una funzione fondamentale per il buon funzionamento : del nostro sistema nervoso, e del sistema muscolare, in quanto forniscono energia a rapido impiego.

Sappiamo che in caso di malessere, a meno che non si abbia a che fare con un diabetico (e in tal caso lo ammazzeremmo), un bicchiere di acqua e zucchero conferisce una frustata di energia.

Lo zucchero (saccarosio), i biscotti, insieme di saccarosio e carboidrati complessi, pane e pasta, costituiti da carboidrati complessi. Esistono cioè anche carboidrati complessi ( catene di tante molecole di glucosio fruttosio maltosio etc) come gli amidi contenuti nel pane, nella pasta, che non hanno il sapore dolce del saccarosio ma che a questo e poi a glucosio vengono lentamente degradati dal nostro metabolismo.

Tutti questi elementi, in giuste dosi sono fondamentali, e sarebbero perfetti se assunti per endovena (soluzione glucosata degli ospedali), oppure per sondino direttamente nello stomaco. Purtroppo essi vengono assunti attraverso la bocca, ne sono golosi i batteri della Placca batterica dentale. La Placca, provoca da un lato l'instaurarsi di processi cariosi, dall'altro causa la gengivite e la malattia parodontale profonda.

Pertanto una dieta caratterizzata da un ridotto consumo di zuccheri semplici (il saccarosio per intenderci che mettiamo nel cappuccino e nella crema) è utile ma non è determinante nella prevenzione della Carie dentale dal momento che zuccheri complessi, poi degradati dalla saliva in zuccheri semplici altamente nutrienti per la placca, sono presenti nella quasi totalità degli alimenti (pasta, riso, patate, pane etc).

A questo problema i soggetti caratterizzati da ridotte attività di difesa nel cavo orale, o da denti altamente carie recettivi (per la presenza di batteri cariogeni oppure per debolezza strutturale dello smalto dentale) possono rimediare, sia riducendo l'apporto di zuccheri ma non esageratamente, ma più che altro curando la Igiene Orale Meccanica Domiciliare in modo particolare (semplice uso dello spazzolino da denti quantomeno e del filo interdentale se possibile, da effettuare dopo ogni pasto o merenda), e praticando la Igiene Orale Meccanica Professionale 

L'uso di sostanza chimiche nei dentifrici, nei collutori e nei gels per eliminare i batteri residuati dopo le pratiche suddette, oppure per remineralizzare le iniziali dissoluzioni cariose dello smalto può essere una valida integrazione.

Igiene Orale Chimica (IOC): Domiciliare e Ambulatoriale.               

Nel parlare di Igiene Orale Chimica (IOC), possiamo delineare due obiettivi:

1) nei riguardi di denti e parodonto,
2) nei riguardi del cavo orofaringeo (gola e tonsille).

1) Nei riguardi dei denti e del parodonto distinguiamo varie azioni:

a) Azione Antiplacca, cioè di uccisione dei batteri/funghi che popolano la Placca Batterica Dentale responsabili di carie, gengivite, parodontite

b) Azione antinfiammatoria, per le gengive
c) Azione remineralizzante, per i tessuti duri del dente Smalto e dentina
d) Azione desensibilizzante, per il colletto dentale (dentina)

a) La azione antiplacca.
Si pratica impiegando sostanze disinfettanti antiplacca, la clorexidina per lo più, usando lo spazzolino da denti assieme a gel dentifrici specifici o facendo sciacqui con collutori a base di clorexidina (CHX).
La bibliografia internazionale indica infatti come agente chimico disinfettante, antiplacca per eccellenza, "golden standard" la clorexidina digluconato che chiameremo CHX. 

Curasept
Corsodyl
Plak Out
Iodosan clorexidina
Mentadent clorexidina
Eburos clorexidina
Forhans Clorexidin
Broxodin clorexidina
Bioral 20 clorexidina

La concentrazione è in genere dello 0,12%, ma può essere anche dello 0,2% ( più concentrata)

CHX, antisettico inizialmente usato per le ferite della pelle, disinfezione della cute prechirurgica, e poi in ostetricia, ginecologia, urologia, ha questi vantaggi:

- di non possedere tossicità sistemica e, unica,
- di avere una azione prolungata in quanto, fissandosi ai tessuti orali , e venendo da questi lentamente rilasciata, ottiene un effetto di azione antiplacca prolungato.

CHX, adoperata immediatamente dopo la detersione meccanica della bocca all'ambulatorio odontoiatrico, impedisce la formazione antiplacca, in quanto agisce sulle sostanze collanti prodotte dai batteri per rimanere adesi alle superfici.
CHX, ha come effetto collaterale talora il fenomeno della pigmentazione del tartaro e della Placca Batterica adese sulla superficie dei denti. Trattasi peraltro di macchie di ovviamente di superficie, facilmente eliminabili durante l'igiene ambulatoriale, derivate dalla precipitazione di sostanze cromogene della dieta.
Anche thè, caffè, vino rosso, carciofi e centinaia di altre ancora peraltro tendono a pigmentare la placca batterica trattenuta dalle superfici ruvide come il tartaro, oppure otturazioni in resina composita non ben lucidate. Non si macchiano peraltro superfici liscissime come lo smalto sano dei denti o le corone in ceramica, che non trattengono placca.
Altri rari ma possibili effetti collaterali dell'uso prolungato della CHX consistono nella parziale riduzione della sensibilità gustativa, o di bruciore/erosioni delle mucose in soggetti allergici, che regrediscono come tutti gli effetti collaterali con la cessazione dell'uso del collutorio.
Si consiglia pertanto di adoperare colluttori contenenti CHX per periodi di  massimo due settimane (per esempio a cavallo di interventi di chirurgia orale o per curare una forte gengivite) oppure riducendo (esistono confezioni da 0,05%).

Dentifrici gel a base di CHX:

Dentosan gel parodontale, Curasept gel dentifricio, Corsodyl gel,
Broxogel ed altri (idem come sopra)

Proprietà antiplacca di minore entità sono comunque possedute anche da:

Triclosan, Xilitolo, olii essenziali, fluoruro amminico, fluoruro stannoso, sanguinarina, cetilpiridinio, delmopinolo

Collutori contenenti Triclosan:
Plakkontrol. Oltre alla azione media del Triclosan come antiplacca, si aggiunge la azione antiplacca di Xylitolo (vedi a Gomma da masticare) e Fluoro.

Collutori contenenti olii essenziali:
Listerine. Azione antiplacca media. Gli olii essenziali non vengono però trattenuti nel cavo orale e pertanto non vengono rilasciati per potere continuare la azione antiplacca nel tempo, ottima azione antialitosica.

I normali collutori disinfettanti, hanno una azione sui batteri delle mucose e superficiali della placca sopragengivale, ma non quelli più profondi, e comunque non agiscono sulla placca sottogengivale e delle tasche parodontali che per il 4% della profondità, cioè niente (Pitcher 1980)

Pertanto il loro impiego è utile essenzialmente dopo avere rimosso meccanicamente tutta la placca sopra e sottogengivale nello studio professionale, e allora agendo sulla placca sopragengivale associando una efficiente igiene meccanica domiciliare possono rallentare la formazione della placca sottogengivale e delle tasche parodontali.

  

Come  si usa un collutorio.

Il collutorio va impiegato dopo la spazzolamento dei denti, a denti stretti, di modo da fare passare la sostanza disinfettante negli spazi interdentali, con la testa piegata leggermente verso il lavandino.
Si ottiene in tal modo oltre alla rimozione meccanica dei residui alimentari derivata dal flusso meccanico del liquido del collutorio, anche una azione:
sulle superfici interdentali dei denti, sulle mucose del cavo orale.

Igiene Orale Chimica (IOC): Domiciliare e Ambulatoriale

Rientrano in questo contesto le poche procedure chimiche effettuate allo studio:

La irrigazione sottogengivale delle tasche parodontali con sostanze come il Metronidazolo nel caso di parodontiti aggressive.
La disinfezione della bocca effettuata mediante collutorio alla clorexidina 0,3% all'inizio delle sedute di terapia .
Le terapie desensibilizzanti